Una variazione  ebraica del Kitsch, Gabriele Tergit
George Grosz, ritratto del dottor Felix Weil, finanziatore della scuola di Francoforte, 1926
Alias Domenica

Una variazione ebraica del Kitsch, Gabriele Tergit

Scrittrici tedesche Cominciato nel 1931 e terminato nel 1951, «Gli Effinger» di Gabriele Tergit ritrae una cultura che non aveva mai avuto diritto di cittadinanza nella letteratura «alta»: da Stile libero
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 1 maggio 2022
All’apparire dell’autobiografia di Günter Grass, Sbucciando la cipolla, lanciata in tutto il mondo come il libro definitivo in cui l’ormai anziano scrittore e cuoco dilettante, da decenni campione della sinistra tedesca più illuminata e pacifista, confessava di aver servito nei corpi delle Waffen-SS, il grande e arguto critico di origine ebraica Marcel Reich-Ranicki commentò il libro con una delle frasi lapidarie che l’avevano reso il più famoso e amato fra i commentatori della letteratura contemporanea: «Ma che roba è? Duecento pagine di cucina e una pagina e mezzo di SS». Con ciò la sofferta confessione era stata liquidata. Questo ricordo...

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