Italia

Un’«emergenza perenne» alimentata dalle politiche pubbliche

Un’«emergenza perenne» alimentata dalle politiche pubblicheIl camper e l’auto incendiati a Torre Maura – LaPresse

Campidoglio Il Piano Rom della giunta Raggi ha quasi due anni: pochi però i segnali di discontinuità. Nel frattempo, alcuni rom ce l’hanno fatta: sono i pochi riusciti a inserirsi nella normale graduatoria delle case popolari, dissimulando la provenienza e abbandonando i campi. Un segnale spontaneo e sotterraneo, che ricorda il passaggio dalle baracche agli appartamenti di decine di migliaia di romani alla fine del secolo scorso

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 4 aprile 2019
Può una città che praticamente dalle sue origini fino ad appena trent’anni fa si è sviluppata attorno a case abusive e vere e proprie baraccopoli andare in tilt per qualche decina di rom? Sembra questo lo scenario: le periferie romane, che così tante ne hanno viste e che da tante differenze sono attraversate, turbate dalla presenza totale di poco più di 4 mila rom e sinti, per la maggioranza bambini e minori, che vivono in sedici insediamenti riconosciuti e dal girovagare di quelli che si arrangiano in piccole baraccopoli informali negli interstizi della metropoli. A GUARDARE L’ORIGINE e l’evolversi di...

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