Cultura

Un’indagine poliziesca dai toni yiddish che non si traduce mai in cliché

Un’indagine poliziesca dai toni yiddish che non si traduce mai in clichéUn'immagine dalla serie tv "La famiglia dei diamanti|, ambientata nella comunità ortodossa di Anversa

Noir «Il rabbino e il commissario - Non uccidere», di Michel Bergmann, edito da Emons. Nel romanzo si racconta di un mondo ebraico vivo e vibrante, pieno di personaggi che chiunque abbia frequentato una comunità ebraica (anche non liberal) riconosce: una segretaria impertinente, una mamma yiddish come nella migliore delle tradizioni («possessiva, despota, saccente, piagnucolona, ansiosa, impaziente» e comunque profondamente amata), consiglieri di comunità noiosi e presidenti pedanti e ciononostante immeritatamente autorevoli

Pubblicato più di un anno faEdizione del 22 luglio 2023
Ad Henry piacciono le belle donne, leggere i gialli, suonare il pianoforte e, occasionalmente, giocare alle corse al Gran Premio dell’Assia per cavalli da trotto anziani. E vincere. Per la verità gli piace anche nuotare e mentre lo fa «rivoltare i pensieri, soppesarli, formulare congetture, elaborare ipotesi e teorie, scartarle oppure applicarle, analizzare le cose da ogni prospettiva»: è il klern della tradizione ebraica perché, anche se va in giro con la smart rossa e tutto il resto, Henry è un rabbino, un rabbino vero di una congregazione liberal di Francoforte. ED È VERO E CREDIBILE quanto riesce a renderlo...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi