Internazionale
Urne fake e vere milizie. Il trumpismo gioca sporco, ma è tutto legale
L'America che già vota Ballot harvesting, ratfucking, gerrymandering, vote suppression... Tutti gli imbrogli della campagna del tycoon in crisi di consensi. Che al voto postale urla ai brogli senza prove, ma allo stesso tempo ci lavora. D'altro canto "fammi causa e forse la vinci, ma dopo le elezioni" è il mantra giudiziario dei repubblicani
Una "ballot drop box" parcheggiata in una strada di Seattle – Ap
L'America che già vota Ballot harvesting, ratfucking, gerrymandering, vote suppression... Tutti gli imbrogli della campagna del tycoon in crisi di consensi. Che al voto postale urla ai brogli senza prove, ma allo stesso tempo ci lavora. D'altro canto "fammi causa e forse la vinci, ma dopo le elezioni" è il mantra giudiziario dei repubblicani
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 16 ottobre 2020
Quando gli uomini del procuratore generale della California Xavier Becerras sono andati a controllare, non potevano quasi credere ai loro occhi. Quasi. Il seggio era là davanti a loro, come dicevano le segnalazioni, una cassa di metallo grigio scuro, una banda bianca con scritto “Official ballot box”, urna ufficiale. Ma di ufficiale non c’era proprio niente. Un “seggio” era davanti a una chiesa fondamentalista cristiana. Un altro davanti a un ben fornito negozio di armi. Un altro davanti a una sede del partito repubblicano… Ce n’erano una cinquantina, sparsi in diverse contee. Ed erano tutti finti. Il fake ballot box...