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Uwe Johnson, Occidente malato

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Uwe Johnson Esce in traduzione il terzo volume de «I giorni e gli anni» dello scrittore tedesco morto nell'84. In scena è il Sessantotto visto dall'esilio in America, alternato al ricordo della guerra di Hitler

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 6 aprile 2014
Amava raccontare Hans Mayer di avere avuto tra gli studenti dell’Università di Lipsia uno strano tipo che non parlava mai. Il suo fiuto pedagogico gli suggerì due opposte ipotesi: dev’essere un cretino o un genio. Si trattava di Uwe Johnson (1934-1984), uno dei più grandi scrittori del Novecento europeo. Il suo esordio sulla scena tedesca a soli venticinque anni fu tutt’altro che silenzioso. Il romanzo Congetture su Jakob (1959) fece scalpore e tenne a battesimo il rinnovamento della letteratura tedesca del dopoguerra. La quale abbandonava il tema delle macerie e si cimentava con la realtà attuale. Per Johnson realtà ingrata, che...

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