Cultura

Valerij Panjuškin, la voce dei rifugiati per fermare Putin

Valerij Panjuškin, la voce dei rifugiati per fermare Putin

L'intervista Parla l’autore di «L’ora del lupo» (e/o) che racconta le ferite dell’Ucraina e le divisioni della Russia. Lo scrittore e reporter russo che vive a Riga dall’inizio della guerra, sarà oggi alle 16 a Libri Come a Roma. «Già all’inizio dell’invasione stavo malissimo, ho capito che dovevo fare qualcosa. Raccontare le storie di quanti erano costretti a fuggire è stato il mio modo di oppormi al regime»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 25 marzo 2023
«Capivo molto bene che le cose stavano andando sempre peggio, ma, fino all’ultimo, fino all’invasione dell’Ucraina pensavo che qualcosa si potesse ancora cambiare, potessimo ancora conquistare qualche libertà, malgrado la repressione, tanta gente in prigione, il clima che si faceva sempre più duro. Poi, il 24 febbraio dello scorso anno ho percepito chiaramente che l’ultima via di uscita da questa situazione si era ormai chiusa. A quel punto ho capito che io e la mia famiglia ce ne dovevamo andare. Volevo che i miei tre bambini crescessero in un mondo aperto. Sono nato nel 1969 e ricordo bene com’era chiusa...

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