Alias Domenica

«Vedo, mi emoziono dunque dipingo»

«Vedo, mi emoziono dunque dipingo»

Paul Delvaux Il surrealismo del pittore belga è tutto nel ritmo, nell’incanto, nella sorpresa, nel décalage: e nell’improvviso spazio che si apre tra le cose

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 28 aprile 2013
Marco Dotti TRAVERSETOLO (PARMA)
Una figura a parte: così si presentava Paul Delvaux, pittore belga tra i più importanti del secolo ventesimo, nato a Antheit, vicino Liegi, il 23 settembre 1897 e scomparso a Furnes, nelle Fiandre occidentali, il 20 luglio 1994. E così Delvaux viene solitamente presentato – non a torto – anche rispetto a quel movimento surrealista in cui, in un modo o nell’altro, nei momenti cruciali della sua formazione si è trovato immerso senza esserne mai banalmente risucchiato, ma portandovi al contrario elementi di una originalissima e per alcuni versi spiazzante poetica. Un surrealista senza dogmi e senza partito, lo si...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi