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La «città vetrina» prigioniera di una classe politica smemorata
G20 L’organizzazione di questi summit sono di per sé degli atti violenti nei confronti dei cittadini. Per carità, si tratta di una violenza soft, ma quando parte degli abitanti del sestiere di Castello, il più popolare di Venezia, si sono ritrovati le calli di casa isolate da inferriate in alluminio, da delle vere e proprie gabbie come quelle della zona rossa di Genova
G20 L’organizzazione di questi summit sono di per sé degli atti violenti nei confronti dei cittadini. Per carità, si tratta di una violenza soft, ma quando parte degli abitanti del sestiere di Castello, il più popolare di Venezia, si sono ritrovati le calli di casa isolate da inferriate in alluminio, da delle vere e proprie gabbie come quelle della zona rossa di Genova
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 10 luglio 2021
Bacino San Marco, un venerdì mattina di luglio. Di solito, solo vaporetti, barche da trasporto commerciale e imbarcazioni turistiche. Ma adesso c’è il G20 dell’economia all’Arsenale e in bacino ci sono una motovedetta della Guardia di Finanza che si aggira vagamente minacciosa, un gommone dei Carabinieri che spesso parte a tutta velocità, quasi facendo a gara con le due moto d’acqua della Polizia di Stato, che sfrecciano in lungo e in largo rincorrendo tutto quel che si muove. Sopra, in un cielo terso e blu, due elicotteri, uno giallo e uno nero volteggiano incessanti, il più tranquillo sembra il motoscafo...