Italia
Verità e giustizia per Suruwa, oggi Catanzaro in piazza
Gli ammassi di plastica sono ancora lì, scheletro di una tragedia che si poteva evitare. Che prefettura e istituzioni potevano evitare se solo avessero voluto. Ma al Viminale preferiscono la […]
Tra le baracche di San Ferdinando
Gli ammassi di plastica sono ancora lì, scheletro di una tragedia che si poteva evitare. Che prefettura e istituzioni potevano evitare se solo avessero voluto. Ma al Viminale preferiscono la […]
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 12 dicembre 2018
Silvio MessinettiCATANZARO
Gli ammassi di plastica sono ancora lì, scheletro di una tragedia che si poteva evitare. Che prefettura e istituzioni potevano evitare se solo avessero voluto. Ma al Viminale preferiscono la processione delle salme a una soluzione dignitosa per superare la baraccopoli di San Ferdinando. Sette giorni fa, alla prime luci dell’alba, gli inquirenti davano un volto e un nome a quel corpo carbonizzato, che i pompieri avevano estratto dalle macerie, nella casupola di plastica e stracci dove stava dormendo. Era Suruwa Jaiteh, inserito nel progetto Sprar a Gioiosa Jonica. Il giovane gambiano era a San Ferdinando solo per fare visita...