Italia
Vidi i morti e le macerie, e diventai paesologo
Il ricordo A Teora un uomo mi parlava commosso davanti alle rovine del suo paese e mi indicava il luogo dove era il bar, il sarto, il fruttivendolo. Io mi rimproveravo di non essere mai stato a Teora e di non poterla mai più vedere come era prima.
Macerie nell'Irpinia – AP
Il ricordo A Teora un uomo mi parlava commosso davanti alle rovine del suo paese e mi indicava il luogo dove era il bar, il sarto, il fruttivendolo. Io mi rimproveravo di non essere mai stato a Teora e di non poterla mai più vedere come era prima.
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 24 novembre 2020
Avevo vent’anni, abitavo nell’osteria di famiglia. Quella sera mi stavo lavando le mani nel bagno. Mia madre mi aveva appena messo sulla tavola un piatto di broccoli. Mentre la terra ancora tremava andai verso la casa di mio nonno. Ricordo più di tutto l’oscillare dei lampioni. E ricordo che lungo una piccola discesa un signore con due stampelle sembrava volare. Finita la scossa mi avviai verso la piazza. Ancora non sapevo niente del disastro nei paesi vicini, ma sentivo che era successa una cosa che mi avrebbe cambiato la vita. Ricordo qualche mese dopo che a Teora un uomo mi...