Alias
Waseem Abu Sal e i suoi guantoni, dalla Cisgiordania a Parigi
Olimpiadi Il primo pugile nella storia della Palestina a qualificarsi ai Giochi, tra difficoltà impensabili per la maggior parte degli atleti: una storia di speranza
Qui e in pagina: foto di Alessandro Stefanelli
Olimpiadi Il primo pugile nella storia della Palestina a qualificarsi ai Giochi, tra difficoltà impensabili per la maggior parte degli atleti: una storia di speranza
Pubblicato 4 mesi faEdizione del 20 luglio 2024
I ventilatori appesi alle pareti fanno un gran rumore e spostano un’aria umida, frammista al sudore e all’odore dei pugili che si alternano sul ring, una luce bianca disegna il quadrato, tutt’intorno altri pugili si allenano. Waseem è velocissimo, si muove con eleganza, leggero, colpisce e schiva. Ma appare svogliato. Nader, occhi verdi, con un grande ritratto di Arafat tatuato sul braccio destro che appoggia alle corde, dall’angolo lo richiama ma il giovane pugile sembra non ascoltare i consigli del suo allenatore, che comincia ad incalzarlo. I toni si alzano, Nader ferma l’allenamento, è una furia, tutti gli atleti all’interno...