Visioni

Yes: dagli ultimi respiri dei sixties alla scienza «assoluta» del progressive

Yes: dagli ultimi respiri dei sixties alla scienza «assoluta» del progressiveLa formazione degli Yes nel 1971 – foto Wikipedia

Musica Riedizione deluxe con bonus track del classico "Fragile" della band pubblicato originariamente nel 1971

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 11 agosto 2024
La particolarità degli Yes è la varietà stilistica dei membri. La chitarra di Peter Banks e la batteria di Bill Bruford risentono di una passione per il jazz. Il poderoso bassista Chris Squire e il veemente tastierista Tony Kaye fanno da contraltare all’amore per la musica classica e le idee nuove del cantante Jon Anderson, dall’angelico falsetto. L’omonimo debutto del 1969 risente della psichedelia ancora in voga. Nel successivo Time And A Word, gli Yes si giovano del contributo di archi e ottoni. L’album però fallisce nelle chart, forse per l’accompagnamento orchestrale che risulta infine banale. A questo punto Banks,...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi