Internazionale
Zülküf e gli altri: morire in cella per non essere più isolati
Kurdistan Da novembre sono oltre 7mila i curdi che rifiutano il cibo dentro e fuori le carceri turche. Negli ultimi mesi otto detenuti si sono tolti la vita come estremo gesto di protesta
La lettera dei compagni di prigionia alla famiglia di Zulkuf, con il timbro del carcere turco di Kocaeli
Kurdistan Da novembre sono oltre 7mila i curdi che rifiutano il cibo dentro e fuori le carceri turche. Negli ultimi mesi otto detenuti si sono tolti la vita come estremo gesto di protesta
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 14 aprile 2019
Laura SestiniDIYARBAKIR
Nei giorni subito seguenti le elezioni amministrative turche del 31 marzo, a Diyarbakir, nonostante il risultato vittorioso del partito pro-curdo Hdp, nessun festeggiamento ufficiale è stato indetto e la vita cittadina continua a scorrere uguale a sempre. Niente sembra essere successo, nonostante i risultati elettorali siano abbondantemente a sfavore dell’Akp, il partito di maggioranza del presidente Erdogan che governa con misure sempre più restrittive per i cittadini e la democrazia e si è reso responsabile di una crescente crisi economica che colpisce prepotentemente il Paese e fa aumentare il numero di famiglie in difficoltà. È solo un’atmosfera di facciata. Dietro...