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Media L’informazione è oggi una componente attiva della guerra: in Russia si rischia la prigione se viene rotta l’omertà e il dissenso è proibito con logiche fasciste; nel democratico occidente censure e autocensure impazzano.
Marina Ovsyannikova, irruzione nel tg russo – Ansa
Media L’informazione è oggi una componente attiva della guerra: in Russia si rischia la prigione se viene rotta l’omertà e il dissenso è proibito con logiche fasciste; nel democratico occidente censure e autocensure impazzano.
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 18 marzo 2022
A leggere il lungo post pubblicato sulla sua pagina di Facebook dallo storico Angelo d’Orsi c’è da rabbrividire. Si racconta di una lettera inviata al direttore de La Stampa per protestare legittimamente contro una grande fotografia pubblicata in prima pagina. Dal quotidiano raffigurante una carneficina di civili a Donetsk dello scorso 14 marzo. Si attribuiva ai russi la colpa del macello e non – come comprovato- all’esercito ucraino. Nel post si evoca persino la fonte incerta e non trasparente della foto medesima. Guai a difendere Putin, ovviamente. Tra l’altro, se c’è una voce insospettabile di strane simpatie è proprio il...