Visioni
Anarchiche malinconie nel minivan
Cannes 72 «Give me liberty» del regista russo Kirill Mikhanovsky alla Quinzaine, tra slapstick comedy e romanzo di formazione
Una scena da «Give me liberty» di Kirill Mikhanovsky
Cannes 72 «Give me liberty» del regista russo Kirill Mikhanovsky alla Quinzaine, tra slapstick comedy e romanzo di formazione
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 19 maggio 2019
Giulia D'Agnolo VallanCANNES
Dal concorso del Sundance Film Festival, Bring Me Liberty, del moscovita immigrato a New York Kirill Mikhanovsky, arriva alla Quinzaine in tutta la sua anarchica anomalia rispetto al cinema indipendente americano generalmente predicato sulla Croisette. Parzialmente autobiografico (anni fa il regista ha lavorato come autista di un pulmino medico per disabili, a Milwaukee, in Wisconsin), il film è ambientato per la sua maggior parte in un minivan carico di handicappati, anziani immigranti russi che a malapena parlano l’inglese e proletari afroamericani. Alla guida di questo concentrato di sfortuna ed emarginazioni, da cui Mikhanovsky estrae una commedia delirante e una polticamente...