Cultura
Borgata Paraloup, la montagna viva
Storie In Piemonte è rinata la «Pompei dei partigiani», dove agì la prima banda di «Giustizia e Libertà». La Fondazione Revelli ha recuperato le baite, oggi gestite da tre ragazzi, per riscattare la memoria e il modello della civiltà alpina
Il museo in una delle baite restaurate, in bianco e nero la banda partigiana di Giustizia e libertà, al centro Nuto Revelli
Storie In Piemonte è rinata la «Pompei dei partigiani», dove agì la prima banda di «Giustizia e Libertà». La Fondazione Revelli ha recuperato le baite, oggi gestite da tre ragazzi, per riscattare la memoria e il modello della civiltà alpina
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 17 settembre 2014
Mauro RavarinoCUNEO
Sotto le lose di pietra, senza la paglia su cui dormire. E, ogni giorno, a tirar la cinghia. A Paraloup, la più alta borgata di Rittana, Valle Stura (Cuneo), la vita era sacrificio. La guerra saliva dalla pianura. Ma, a 1.361 metri dal livello del mare, succedeva qualcosa di diverso: «Fra le povere baite tutto è vivo, in movimento: partigiani che puliscono le armi, che spaccano la legna, che tornano dalle corvées con i muli. Strano esercito. Uomini senza gradi, senza divise, sbrindellati: gente che parla tutti i dialetti, dal piemontese al siciliano. Molti i colori: maglioni e giubbotti rossi,...