Cultura
Bruno Segre, la Resistenza della Nonviolenza
Intervista Partigiano e avvocato, paladino dei diritti civili: «Ho difeso centinaia di obiettori in tutti i Tribunali militari d’Italia, perché mi convinsi che la nonviolenza è forza non debolezza. La Storia ha bisogno a volte di punti di rottura»
Bruno Segre legge «L’incontro», mensile indipendente che ha fondato nel 1949
Intervista Partigiano e avvocato, paladino dei diritti civili: «Ho difeso centinaia di obiettori in tutti i Tribunali militari d’Italia, perché mi convinsi che la nonviolenza è forza non debolezza. La Storia ha bisogno a volte di punti di rottura»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 26 aprile 2017
Nel suo studio settecentesco è stratificato il secolo breve. Qui lavora Bruno Segre, partigiano e avvocato. Novantotto anni di vita spesi come in un romanzo, tra pallottole bloccate da un portasigarette in metallo, alla Torino di Natalia Ginzburg e di Cesare Pavese, alle primissime cause in difesa degli obiettori di coscienza fino alla battaglia civile per il divorzio. Bruno Segre nella sua lunga vita ha vissuto tutto. Partiamo da Torino, e dal suo cambiamento nel corso dei decenni. Un immenso cambiamento. Ricordo una città piccola e gentile, con le lampade a gas nelle vie del centro, poi diventata grande e...