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Cambiamento climatico, una rivoluzione obbligata

Cambiamento climatico, una rivoluzione obbligata

Referendum Quello che manca non è la «green economy» (investire dove i ritorni sono immediati e lasciar perdere il resto) ma la democrazia economica. Il referendum sulle trivelle è un momento di riflessione e auto-educazione fondamentale

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 8 aprile 2016
Al vertice sul clima di Parigi i «capi» di 192 paesi hanno preso degli impegni enormi: mantenere l’aumento della temperatura del pianeta sotto i 2 e possibilmente vicino a 1,5 gradi centigradi. Per questo bisogna evitare di disperdere nell’atmosfera più di mille miliardi di CO2 equivalente di qui al 2100 (ne produciamo 35 miliardi all’anno). Per raggiungere l’obiettivo i contraenti hanno presentato dei piani nazionali (detti Indc) molto generici, perché non ne viene indicato il «soggetto attuatore» che, per il pensiero unico dominante, non può che essere «il mercato»; non gli stati né i loro governi, né tantomeno il «popolo...

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