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Cercare l’unità, regolare il dissenso
C'è vita a sinistra La sinistra italiana ha la testa ma non il corpo. È una costellazione di dirigenti e di gruppi intellettuali senza popolo. Per unire testa e gambe bisogna cercare il consenso. Gridare contro la precarietà del lavoro non basta, bisogna andare dove si genera. E poi servono subito regole per far coesistere le diverse opinioni
C'è vita a sinistra La sinistra italiana ha la testa ma non il corpo. È una costellazione di dirigenti e di gruppi intellettuali senza popolo. Per unire testa e gambe bisogna cercare il consenso. Gridare contro la precarietà del lavoro non basta, bisogna andare dove si genera. E poi servono subito regole per far coesistere le diverse opinioni
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 9 agosto 2015
Nel campo della rappresentanza politica, in Italia, lo spazio per la sinistra è molto grande e, a mio avviso, destinato ad aumentare. La ragione è semplice, il Pd ha definitivamente rinunciato ai valori che caratterizzano una forza politica di sinistra. Al di là delle disinvolte affermazioni di alcuni suoi esponenti non ci si può definire di sinistra e rinunciare ad una idea di valore sociale del lavoro nella quale convivano la conoscenza e la qualità della prestazione con la dignità di chi lavora, dignità garantita dalla certezza nell’utilizzo di diritti fondamentali. E invece proprio in questa storia, in questo passato...