Visioni
Cliché e dintorni: un romanzo russo senza genere né conclusione
Musica e censura La guerra di Putin al rap è la naturale evoluzione dell’atteggiamento staliniano verso i compositori
Il rapper russo Husky, al secolo Dmitry Kuznetsov.
Musica e censura La guerra di Putin al rap è la naturale evoluzione dell’atteggiamento staliniano verso i compositori
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 8 gennaio 2023
Qualcuno conoscerà già la storia dei roentgenizdat, le lastre radiografiche su cui venivano duplicati i solchi dei vinili. Ritagliate a mo’ di disco, piegate e nascoste nelle maniche degli «spacciatori», furono il supporto prediletto per il pop occidentale vietato dal Cremlino sin dal 1958. Muzyka na rëbrach, musica sulle costole, propagatasi nell’oscurità come i cantici protocristiani diffusi oralmente nelle prigioni romane, letteralmente incisa sulle ossa della gioventù sovietica. Chuck Berry e Elvis Presley, Beatles e Rolling Stones, un indice destinato a crescere fino alle prime luci della Perestrojka. Ma non solo a ovest guarda la hit parade del mercato nero,...