Cultura
Come la stampa borghese intreccia la bugia all’informazione
Il primo corsivo Il nostro quotidiano era uscito da una settimana. E Umberto Eco firmava in esclusiva per il Corriere della Sera. Scelse di scrivere anche per noi, con lo pseudonimo joyceano di Dedalus perché era "l’unico modo di essere di sinistra senza venire irreggimentati nel Pci". E iniziò proprio con un fogliettone al vetriolo sul "suo" giornale.
Il primo corsivo Il nostro quotidiano era uscito da una settimana. E Umberto Eco firmava in esclusiva per il Corriere della Sera. Scelse di scrivere anche per noi, con lo pseudonimo joyceano di Dedalus perché era "l’unico modo di essere di sinistra senza venire irreggimentati nel Pci". E iniziò proprio con un fogliettone al vetriolo sul "suo" giornale.
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 21 febbraio 2016
Dedalus5 maggio 1971
È abbastanza ovvio che un compagno diffidi della stampa «indipendente». Ma anche la diffidenza deve essere esercitata con la tecnica giusta: la diffidenza generica è pericolosa. Un esempio di diffidenza generica è pensare che il giornale indipendente dica le bugie. Se io penso che un giornale dice delle bugie, non credo a quel che dice, è naturale; ma, come accade sempre quando si ascoltano cose a cui non si crede, rimane sempre un sospetto: e se in quella bugia ci fosse qualcosa di vero? Prendiamo il Corriere di giovedì 29 aprile (1971, ndr). Ecco che in terza pagina appare una...