Visioni

«Dahomey», gli itinerari del colonialismo e l’anima degli oggetti

«Dahomey», gli itinerari del colonialismo e l’anima degli oggettiUna scena da «Dahomey»

Berlinale 74 Nel film di Mati Diop, in concorso, la restituzione del tesoro del Benin da parte della Francia

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 20 febbraio 2024
Dahomey era il nome dell’antico Regno oggi Repubblica del Benin che la Francia ha invaso e colonizzato nel 1892. Il generale Dodd, che era alla guida delle truppe entrate a Abomey, la capitale i cui Palazzi reali sono divenuti patrimonio dell’Unesco, ne aveva saccheggiato le preziose opere d’arte portandole in Francia dove sono state rinchiuse al Musée dell’Homme e poi al Quai Branly. La cronologia attraversa secoli prima che ventisei di queste opere nel novembre del 2021 sono state restituite al Benin, come richiesto dal suo presidente Patrice Talon già nel 2016; un tempo lunghissimo che nel suo insieme di...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi