Lavoro

De Stefano: «La sentenza sui rider Foodora sottovaluta il potere dell’algoritmo»

De Stefano: «La sentenza sui rider Foodora sottovaluta il potere dell’algoritmo»Valerio De Stefano (Università di Lovanio)

Intervista Il commento alle motivazioni della sentenza di Torino sui riders di Foodora. Parla il giurista Valerio De Stefano, tra i massimi esperti europei di "Gig economy", docente all'università di Lovanio: "Abbiamo bisogno di un'idea nuova di subordinazione adattata ai tempi che faccia a meno del requisito della continuità per definire chi ha accesso alle tutele del lavoro"

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 8 maggio 2018
Valerio De Stefano, docente di diritto del lavoro all’università di Lovanio, tra i maggiori esperti di «Gig economy» in Europa, commenta le motivazioni della sentenza del tribunale di Torino che, l’11 aprile scorso, ha negato a sei ciclo-fattorini di Foodora il riconoscimento dello status di “lavoratori subordinati”. “Tale riconoscimento, nel nostro sistema, è l’unico modo per avere accesso ai diritti dei subordinati – afferma De Stefano – C’è sempre da passare da qui se si vuole la tutela lavoristica. Visto che è stata fatta una causa individuale, era un percorso obbligato. Viene però da pensare che, siccome i lavoratori ritenevano...

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