Cultura

Dentro la profondità oscura dell’infanzia

Dentro la profondità oscura dell’infanzia

FONDALI ABITATI/ 13 Abissi dello sguardo e del tempo, da Dino Buzzati a Curzio Malaparte. L’invenzione del colombre, squalo visibile solo a chi ne è vittima, in dialogo con il pesce-sirena dell’acquario di Napoli, tra fantasia, perturbante e corpi sacrificabili. Stefano Roi ha dodici anni quando vede per la prima volta il mostro oggetto della sua ossessione. La bambina servita al banchetto post-liberazione ha negli occhi la morte

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 28 agosto 2021
Durante l’infanzia si possiede una vista straordinaria. Si sa distinguere il visibile dall’invisibile, l’invenzione e lo scandalo di una ingiustizia, bambini e bambine sono il segno di qualcosa che muta, negli anni, fino a interpellarci. Dalle voragini del mare aperto alle pareti di un acquario, gli occhi dell’infanzia radunano ciò che significa il termine «profondità». Che sia essa storica, simbolica o semplicemente fantastica, racconta di un tempo prossimo e presente, sia nell’emotività di sottosuoli acquatici che nelle scandalose riemersioni. È il caso di due creature scomode della letteratura italiana, tra fantasia e allucinazione: il colombre di Dino Buzzati e il...

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