Gli alterni abissi della fantascienza
FONDALI ABITATI / FINE Da «Ventimila leghe sotto i mari» all’odierna climate fiction, come la letteratura ha accompagnato lo scrutare del genere umano nelle profondità degli oceani. L’inquietudine per la crisi del pianeta a confronto con il fascino dei mondi sommersi e dell’incontro tra specie. «Il mare è tutto. Il suo respiro è puro e sano. È l’immenso deserto dove l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé», Jules Verne. «La metamorfosi imposta dall’acqua rende i corpi fluttuanti simili a pulsanti esplosioni di pensiero in una giungla neuronica», James G. Ballard
FONDALI ABITATI / FINE Da «Ventimila leghe sotto i mari» all’odierna climate fiction, come la letteratura ha accompagnato lo scrutare del genere umano nelle profondità degli oceani. L’inquietudine per la crisi del pianeta a confronto con il fascino dei mondi sommersi e dell’incontro tra specie. «Il mare è tutto. Il suo respiro è puro e sano. È l’immenso deserto dove l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé», Jules Verne. «La metamorfosi imposta dall’acqua rende i corpi fluttuanti simili a pulsanti esplosioni di pensiero in una giungla neuronica», James G. Ballard