Visioni
Dodici frammenti nel mito di Ercole
Berlinale 70 Nadia Ranocchi e David Zamagni registi di «Zeus Machine. L'invincibile»: «L’idea era di lavorare su qualcosa che potesse uscire dalla logiche della Storia. Un modo per sintonizzare la spinta a imbarcarci un progetto del genere con il tumulto del mondo»
Nadia Ranocchi e David Zamagni
Berlinale 70 Nadia Ranocchi e David Zamagni registi di «Zeus Machine. L'invincibile»: «L’idea era di lavorare su qualcosa che potesse uscire dalla logiche della Storia. Un modo per sintonizzare la spinta a imbarcarci un progetto del genere con il tumulto del mondo»
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 22 febbraio 2020
Giovanna BrancaBERLINO
Una bambina cattura due serpenti, dei ragazzi che fanno wrestling si allenano nella loro palestra, un uomo ubriaco si aggira in un supermercato e cerca stentatamente di conquistare l’uscita. Sono parte dei «frammenti» – in tutto dodici, come le celebri fatiche di Ercole – che compongono Zeus Machine. L’invincibile, il film che i Zapruder (Nadia Ranocchi e David Zamagni) presentano nella selezione di Forum alla Berlinale dopo l’anteprima a Milano a Filmmaker Festival. Frammenti di un film possibile e della figura mitica di Ercole, che con il loro lavoro i registi puntano a scomporre e a restituire nelle sue stratificazioni,...