Visioni
«Anatomie d’une chute», nella zona grigia del cuore
Cannes 76 Il noir processuale di Justine Triet - premiato con la Palma d'oro - e «L'été dernier» di Catherine Breillat indagano la figura femminile alla prova della morale
Sandra Huller in «Anatomie d’une chute»
Cannes 76 Il noir processuale di Justine Triet - premiato con la Palma d'oro - e «L'été dernier» di Catherine Breillat indagano la figura femminile alla prova della morale
Pubblicato più di un anno faEdizione del 28 maggio 2023
Giulio D'Agnolo VallanCANNES
Due donne con carriere di successo – bionde, eleganti, sensuali, complicate, credibilmente a loro agio nei rispettivi matrimoni con mariti intellettualmente stimolanti e figli che crescono circondati di affetto. Sono le protagoniste dei due titoli francesi diretti da donne in concorso a Cannes, L’été dernier di Catherine Breillat e Anatomie d’une chute di Justine Triet. Su queste creature, così appagate in apparenza, entrambi i film aprono un’ombra. Il film di Triet (già in concorso nel 2019, con Sybil) appartiene alla vena di quel cinema d’autore europeo intellettuoso ma deciso a sporcarsi con il genere, apprezzato dal presidente della giuria Ruben...