Visioni
Elia Suleiman: «Tutti i paesi sono sempre più vicini nelle follie nazionalistiche»
Cannes 72 Intervista al regista di «It Must be Heaven», in concorso a Cannes dopo quasi dieci anni di silenzio trascorsi da «Il tempo che ci rimane»
Cannes 72 Intervista al regista di «It Must be Heaven», in concorso a Cannes dopo quasi dieci anni di silenzio trascorsi da «Il tempo che ci rimane»
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 25 maggio 2019
Cristina PiccinoCANNES
Elia Suleiman si siede sorridendo: si può fumare? No, anche se siamo all’aperto, davanti al mare, è vietato. A guardarlo sembra scivolato fuori dallo schermo fino a quel divano bianco, stessa giacca, stesso cappello di paglia. «Ma io mi vesto così» dice. È bello vederlo tornare al cinema, e con un film tra i migliori del concorso dopo quasi dieci anni di silenzio – Il tempo che ci rimane era del 2009. «Avevo in mente questo film da molto tempo, i materiali che utilizzo li ho accumulati negli ultimi vent’anni, per esempio la storia dell’homeless a Parigi a cui i...