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Finalmente, per vivere. Non per nascondere i fallimenti dei Saud

Finalmente, per vivere. Non per nascondere i fallimenti dei Saud

Donne al volante Manal al Sharif, una delle icone di «Women 2 drive» costretta all’esilio, ricordava che la lotta delle donne saudite non è «per guidare ma per vivere». Certo quello del divieto alla guida era un tabù inaccettabile, ma non l’unico da abbattere per «poter vivere», per l’appunto. Le donne saudite continuano a essere cittadine di serie B, eppure Mbs è riuscito a migliorare l’immagine del regno saudita nel mondo con alcune concessioni molto mirate

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 26 giugno 2018
Le immagini di donne saudite al volante hanno fatto il giro del mondo. Donne sorridenti, finalmente. L’Arabia saudita era l’unico paese dove le donne non avevano la possibilità di guidare. Nel 2013 scheikh Saleh al-Louhaidan, un religioso molto noto aveva sentenziato che le donne alla guida rischierebbero di rovinarsi le ovaie! Da domenica scorsa, dopo 27 anni di lotte, l’erede al trono saudita Mohammed bin Salman (Mbs) ha fatto la grande concessione. Dopo che in giugno erano state arrestate tre paladine della lotta a favore dei diritti delle donne con le accuse gravissime di aver avuto «contatti sospetti» con entità...

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