Governo Meloni, il riflesso condizionato del postfascismo
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Governo Meloni, il riflesso condizionato del postfascismo

Un selfie di Giorgia Meloni – Ap

Destre Una litania di apologie è seguita al «suo» discorso di insediamento che ha declinato l’antifascismo sulla misura degli «opposti estremismi» anziché radice fondativa della Repubblica

Pubblicato più di un anno faEdizione del 17 marzo 2023
«Questa vittoria la voglio dedicare a tutte le persone che non ci sono più e che meritavano di vedere questa nottata». Queste le parole di Giorgia Meloni, dedicate ai padri fondatori della «comunità» missina nella Repubblica. Così la neo-presidente del Consiglio scelse di celebrare i risultati elettorali della notte del 25 settembre 2022 che determinarono la sua ascesa (prima esponente dichiaratamente postfascista) alla guida del governo. DA QUELLA NOTTE, come un continuo e incontrollabile riflesso antropologico, si sono succeduti in serie: l’attacco di Meloni, nel suo discorso di insediamento, all’antifascismo (furbescamente declinato sulla misura degli anni Settanta degli «opposti estremismi»...

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