Visioni
Hollywood come ti amo
Berlinale 66 Apertura del festival con l'omaggio al grande cinema americano dei fratelli Coen in «Ave, Cesare!». Ma è l’incantesimo di quanto accade sullo schermo, il vero oggetto di celebrazione dei registi, non la realtà. Con un gusto della miniatura che ricorda Wes Anderson
Berlinale 66 Apertura del festival con l'omaggio al grande cinema americano dei fratelli Coen in «Ave, Cesare!». Ma è l’incantesimo di quanto accade sullo schermo, il vero oggetto di celebrazione dei registi, non la realtà. Con un gusto della miniatura che ricorda Wes Anderson
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 12 febbraio 2016
Berlino 2016 apre con una lettera d’amore al cinema americano, firmata da due tra gli autori meno inclini al romanticismo che ci siano. Ave, Cesare! prende il suo nome dal titolo di un immaginario polpettone religioso in corso di lavorazione alla Capitol Pictures (già teatro dei tormenti dello sceneggiatore Barton Fink). Siamo nella Hollywood dell’inizio anni cinquanta, anche se il tono della voce fuori campo evoca l’hard boiled romantico/fatalista dei forties. Eddie Mannix (Josh Brolin) – devotamente cattolico, in una città controllata da immigranti ebrei- è una via di mezzo tra un capo dello studio e un «fixer» (nella realtà...