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I 117 di Harlan, la speranza degli Appalachi (e non solo)
Blacks out A Harlan, e in tanti altri posti invisibili, come due anni fa nelle manifestazioni studentesche contro la violenza delle armi e la stragi nelle scuole, the kids are all right. Forse non basterà, per ora; ma fa sperare
Protesta di giovanissimi a Kansas city – Ap
Blacks out A Harlan, e in tanti altri posti invisibili, come due anni fa nelle manifestazioni studentesche contro la violenza delle armi e la stragi nelle scuole, the kids are all right. Forse non basterà, per ora; ma fa sperare
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 6 giugno 2020
Contano qualcosa 117 ragazze e ragazzi, quasi tutti bianchi ma non solo, in un paese sprofondato nell’America meno visibile, con in mano cartelli che dicono che la vite nere contano, che il silenzio dei bianchi è una violenza e loro non ci stanno? Il posto è Harlan, nel cuore di quell’Appalachia che nei luoghi comuni dei media è lo zoccolo duro di Trump – un territorio che ha una storia straordinaria di lotte sociali e una tradizione elettorale repubblicana che risale ai tempi di Lincoln. E tutto comincia con Bree Carr, una ragazza qualsiasi ma evidentemente straordinaria. Ha 17 anni,...