Internazionale
«Il costo umano dell’accordo Viminale-tribù del Fezzan»
Intervista/Libia Angelo Del Boca, storico del colonialismo italiano ed esperto di Libia: «Li armiamo per fermare i migranti su un confine di 5mila km. Nella Libia del sud la "riconciliazione" garantita dall’Italia è assai fragile, a Tripoli il premier Sarraj vive sotto assedio»
Tripoli, la cattura e lo smistamento dei migranti – Reuters
Intervista/Libia Angelo Del Boca, storico del colonialismo italiano ed esperto di Libia: «Li armiamo per fermare i migranti su un confine di 5mila km. Nella Libia del sud la "riconciliazione" garantita dall’Italia è assai fragile, a Tripoli il premier Sarraj vive sotto assedio»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 4 aprile 2017
A Angelo Del Boca, storico del colonialismo italiano ed esperto di Libia, con all’attivo decine di saggi e monografie sulla storia libica e su Gheddafi, abbiamo rivolto alcune domande sul cosiddetto «accordo di pace» firmato al Viminale venerdì scorso, con diretta supervisione del ministro Minniti, tra le tre tribù del Fezzan, Awlad Suleiman, Tebi e Tuareg. Secondo il ministro Minniti che governare il sud della Libia significa controllare e governare le rotte migratorie dell’Africa. Che ne pensa? L’affermazione sarebbe quasi esatta. Dico quasi perché i flussi migratori non sono solo quelli che provengono dal sud della Libia. In Africa purtroppo...