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Il dialogo, poi la strage. Tutte le volte che Netanyahu ha bombardato il negoziato
La lezione Una, due, dieci volte, a Gaza City, a Nuseirat, a Rafah...lo schema-Netanyahu: ogni volta che si riapre il tavolo negoziale, un feroce bombardamento lo cristalizza. L’ultradestra ha un peso, ma a decidere è sempre il premier che rifugge l’accordo
La scuola dell'Unrwa distrutta da un attacco aereo israeliano nel campo profughi di Al Nuseirat – Mohammed Saber/Ansa
La lezione Una, due, dieci volte, a Gaza City, a Nuseirat, a Rafah...lo schema-Netanyahu: ogni volta che si riapre il tavolo negoziale, un feroce bombardamento lo cristalizza. L’ultradestra ha un peso, ma a decidere è sempre il premier che rifugge l’accordo
Pubblicato 3 mesi faEdizione del 11 agosto 2024
Lo schema si ripete da mesi, modello rintracciabile anche in offensive del passato, in Libano nel 2006, nella Cisgiordania della seconda Intifada: quando un cessate il fuoco sembra concretizzarsi, quando il dialogo procede seppur a tentoni, quando i mediatori internazionali a Parigi, al Cairo, a Doha limano dettagli e misurano al millimetro le concessioni all’una o all’altra parte, il governo israeliano sgancia la sua bomba. Bombarda Gaza e bombarda il tavolo negoziale: due in uno, con una sola azione eclatante, mortifera e umiliante. Il triplo raid sulla scuola al-Tabin a Gaza City ne è l’ultimo esempio, poche ore dopo che...