Cultura
Il disorientamento di Ulisse
Per terra e per mare La geografia dell’Odissea, in particolar modo quella insulare, non ha mai smesso di ispirare visionari più o meno credibili. A metà degli anni Novanta, il surreale «Omero nel Baltico», dell’ingegnere nucleare Felice Vinci, diventò un vero bestseller
La spiaggia del relitto, Zacinto
Per terra e per mare La geografia dell’Odissea, in particolar modo quella insulare, non ha mai smesso di ispirare visionari più o meno credibili. A metà degli anni Novanta, il surreale «Omero nel Baltico», dell’ingegnere nucleare Felice Vinci, diventò un vero bestseller
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 13 agosto 2016
Itaca, Same, Dulichio, Zacinto: nomi d’isole omeriche il cui «nome greco è un verso a ridirlo», per citare Quasimodo, notoriamente e inguaribilmente grecomane. E se delle isole omeriche ci suonano lirici i nomi, figurarsi gli epiteti: Zacinto è «selvosa», Dulichio è «folta di grano», Same è «tutta dirupi», Itaca (inutile dirlo) è «petrosa». Il formulario dell’epica, tramandato e affinato per secoli dai professionisti dell’oral poetry, ci restituisce così una geografia senza tempo, dove la realtà naturale si sublima in pura onomastica, che designa e insieme disegna, con un solo tratto, panorami marittimi e paesaggi insulari. L’Odissea, fin dal suo «prologo...