Cultura

Il fascismo dopo il fascismo, tra revanche e senso comune

Il fascismo dopo il fascismo, tra revanche e senso comuneRoma, marzo 1968, Giorgio Almirante guida i fascisti all’Università

Verso il 25 aprile Pubblicato nella preziosa collana Fact Checking di Laterza, che sottopone la Storia «alla prova dei fatti», «Il fascismo è finito il 25 aprile 1945» di Mimmo Franzinelli rilegge gli oltre settant’anni che ci separano dalla Liberazione all’insegna delle tracce che quell’ingombrante passato ha lasciato nelle vicende del Paese. Dalla continuità dello Stato, alla sfida stragista fino al nazionalpopulismo e alla «guerra dei simboli»

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 22 aprile 2022
«Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società». È noto che quando Pier Paolo Pasolini utilizzò queste parole per rispondere nel 1962 ad un lettore del settimanale comunista Vie Nuove che si diceva allarmato per il ritorno dell’attivismo, e della violenza neofasciste nella società italiana, stesse pensando a ben altro che ai nostalgici del fascio littorio: probabilmente al conformismo, alle derive culturali frutto del mercato, al «potere della civiltà dei consumi...

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