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Ohanjanyan, il ritmo dello spazio
Intervista Un incontro con l'artista Mikayel Ohanjanyan, che espone per la Biennale nel padiglione "Armenity" sull'isola di san Lazzaro, a cura di Adelina Cüberyan von Fürstenberg. «Ho voluto anche rendere omaggio all’alfabeto armeno, che è stato nei secoli un veicolo fondamentale nella trasmissione d’identità»
L'installazione di Mikayel Ohanjanyan sull'isola di san Lazzaro
Intervista Un incontro con l'artista Mikayel Ohanjanyan, che espone per la Biennale nel padiglione "Armenity" sull'isola di san Lazzaro, a cura di Adelina Cüberyan von Fürstenberg. «Ho voluto anche rendere omaggio all’alfabeto armeno, che è stato nei secoli un veicolo fondamentale nella trasmissione d’identità»
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 23 maggio 2015
Simone ZoppellaroVENEZIA
Mikayel Ohanjanyan è uno degli artisti che ha lavorato al padiglione dell’Armenia, vincitore della Biennale Arte 2015. Il premio è stato assegnato perché racconta di un popolo in diaspora «dove ogni artista si confronta non solo con la sua località specifica, ma anche con il suo retaggio culturale». Lo abbiamo incontrato a Venezia. Come nasce il padiglione armeno alla Biennale? Il Ministero della cultura armeno ha deciso di affidare il padiglione alla curatrice Adelina Cüberyan von Fürstenberg. Proprio quest’anno ricorre il centenario del genocidio armeno: si è voluto così permettere agli artisti della diaspora armena di esprimersi. Per il padiglione,...