Visioni

Il sogno di Woody

Il sogno di WoodyJesse Eisnemberg e Kristen Stewart in una scena di Cafè Society

Cannes 69 Allen inaugura fuori concorso il festival con «Café Society», un tuffo nella New York post proibizionismo dove, dietro alle immagini preziose e al glamour, si nasconde un film malinconico sulle scelte della vita. Ma il regista, a parte alcuni momenti molto belli, sembra essersi perso per strada

Uomini d’affari, artisti, avvocati, modelle, agenti, attrici, attori, musicisti, politici, nobili e nuovi ricchi, ragazzi ebrei con il cuore infranto e qualche gangster. Il pubblico che, ieri sera, si è fatto strada sulla montè de marche, verso la Salle Lumière, per l’apertura del festival si sarà magari identificato con Café Society di Woody Allen, un film – ha detto il regista- che ha voluto immaginare «come un romanzo» (sua la voce narrante), scritto (in digitale) con la luce di Vittorio Storaro e un orecchio alle intricate saghe familiari di Isaac Bashevis Singer. Siamo nel Bronx degli anni trenta. Stretto tra...

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