Visioni
Il sogno di Woody
Cannes 69 Allen inaugura fuori concorso il festival con «Café Society», un tuffo nella New York post proibizionismo dove, dietro alle immagini preziose e al glamour, si nasconde un film malinconico sulle scelte della vita. Ma il regista, a parte alcuni momenti molto belli, sembra essersi perso per strada
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Cannes 69 Allen inaugura fuori concorso il festival con «Café Society», un tuffo nella New York post proibizionismo dove, dietro alle immagini preziose e al glamour, si nasconde un film malinconico sulle scelte della vita. Ma il regista, a parte alcuni momenti molto belli, sembra essersi perso per strada
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 12 maggio 2016Edizione 12.05.2016
Giulia D'Agnolo VallanCANNES
Uomini d’affari, artisti, avvocati, modelle, agenti, attrici, attori, musicisti, politici, nobili e nuovi ricchi, ragazzi ebrei con il cuore infranto e qualche gangster. Il pubblico che, ieri sera, si è fatto strada sulla montè de marche, verso la Salle Lumière, per l’apertura del festival si sarà magari identificato con Café Society di Woody Allen, un film – ha detto il regista- che ha voluto immaginare «come un romanzo» (sua la voce narrante), scritto (in digitale) con la luce di Vittorio Storaro e un orecchio alle intricate saghe familiari di Isaac Bashevis Singer. Siamo nel Bronx degli anni trenta. Stretto tra...