Cultura
Il teatro delle parole senza codici fissi
RITRATTI Nonostante non abbia mai scritto testi per la scena, molte sue opere sono diventate materia composta, scomposta e ricomposta da lui con vari registi
Da «I furiosi», foto di Achille Le Pera
RITRATTI Nonostante non abbia mai scritto testi per la scena, molte sue opere sono diventate materia composta, scomposta e ricomposta da lui con vari registi
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 21 maggio 2019
A Nanni Balestrini piaceva scompaginare l’ordine dato. Lo ha fatto anche con il teatro, naturalmente a modo suo. Seppure non abbia mai scritto testi per la scena, molte sue opere sono diventate materia composta, scomposta e ricomposta da lui con vari registi, perché lavorare con Nanni significava agire sul flusso del testo. Da Sandokan in una performance di Peppe Servillo, a Le avventure della signorina Richmond con Valeria Magli che danzava su musiche di Demetrio Stratos, dalle opere poesia Elettra e Arianna con Ilaria Drago e musiche di Luigi Cinque, fino a Caosmogonia con Monica Palma, L’editore messo in scena...