Una cella del carcere delle Vallette a Torino, foto di Michele D’ottavio
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Il tranello dei detenuti in «rivolta»

Una cella del carcere delle Vallette a Torino – Michele D’Ottavio

Informazione Uno spettro si aggira per le carceri italiane, lo spettro delle rivolte. Man mano che i penitenziari si affollano di corpi, man mano che la tragica sequenza dei suicidi scandisce […]

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 17 luglio 2024
Uno spettro si aggira per le carceri italiane, lo spettro delle rivolte. Man mano che i penitenziari si affollano di corpi, man mano che la tragica sequenza dei suicidi scandisce il tempo della inazione governativa, inevitabili si susseguono le proteste dei detenuti, talvolta nonviolente, talaltra contro cose, spazi e simboli della loro costrizione. Devastazione e saccheggio sono i capi d’imputazione generalmente contestati ai “rivoltosi”: i “giorni” (di liberazione anticipata) saltano e le pene si allungano. Finché c’è spazio altrove, i cattivi tra i cattivi sono trasferiti per «ordine e sicurezza». Questo sta accadendo in questi giorni in molte carceri (Sollicciano,...

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