Rubriche
Inconscio (un quartiere e Desirée)
In una parola Il clamore sulla fine di Desirée e di tante altre donne, per mano maschile, non sarà solo un eccesso mediatico e politico se ci spingerà a un esercizio di consapevolezza
In una parola Il clamore sulla fine di Desirée e di tante altre donne, per mano maschile, non sarà solo un eccesso mediatico e politico se ci spingerà a un esercizio di consapevolezza
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 30 ottobre 2018
È impossibile distogliere lo sguardo dalla scena della morte di Desirée. E non solo per il clamore dei media. Sul corpo di una giovanissima donna si sono addensate una serie di tensioni, affermazioni, azioni che disegnano molta parte, e forse la parte essenziale, del nostro presente. Spiegazioni per me troppo sicure di certezze sociologiche (Christian Raimo, e lo segnalo perché apprezzo il suo impegno), post su facebook troppo sintetici (Gad Lerner che ricorda le drammatiche condizioni familiari della vittima, attirandosi una bordata di insulti in rete), e poi le manifestazioni politiche. Un ministro che torna due volte, affrontando fischi e...