Alaji Diouf con il suo avvocato e l’amico Bakari foto Federica Rossi
Alaji Diouf con il suo avvocato e l’amico Bakari – Federica Rossi
Italia

«Io, accusato ingiustamente di essere uno scafista, ora voglio giustizia»

Al via la campagna "Capitani Coraggiosi" La vicenda del giovane senegalese alla proiezione del film «Io capitano»
Pubblicato 11 mesi faEdizione del 23 dicembre 2023
Cosa accade al protagonista di Io capitano, Seydou, una volta terminata la sua traversata dal Senegal verso le coste europee? «Tutto quello che succede dopo, da lì parte davvero il film» dice Alaji Diouf, 33 anni, anche lui originario del Senegal, dopo la proiezione organizzata dall’associazione Baobab Experience insieme al regista Matteo Garrone a Roma. Sbarcato in Italia nel 2015, mischiato a una folla di oltre cento migranti come lui arrivati su un barcone salpato dalla Libia, un uomo ha indicato Alaji come la persona che aveva guidato l’imbarcazione. In pratica lo scafista, e questo gli è costato 7 anni...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi