Le narrazioni revisioniste hanno sortito negli ultimi decenni l’ effetto coscienza assopita, l’ effetto appiattimento o peggio ancora “relativista” rispetto a fatti storici accertati e ai valori/principi nati e diffusi che ne sono nati, al fine di porre in essere una palingenesi politica fascista legittimata da un consenso imbottito di balle.
L’ articolo è molto bello, perché ci insegna a resistere attraverso la memoria, quella che non subisce mutazioni linguistiche nei significati, quella che ci permette di essere lenti e vedere oltre la superficie che incanta facilmente.
Abbiamo bisogno di memoria collettiva che va tramandata, soprattutto alle nuove generazioni, perché siano attente e comprendano i significati nascosti nella propaganda delle destre, propaganda che ora è azione politica di governo che ogni giorno ripropone i valori fascisti di odio, discriminazione, controllo e repressione e lo fa legittimamente attraverso strumenti di legge (si lavora ora per l’ eliminazione del reato tortura)… Abbiamo bisogno di memoria collettiva perché le nuove generazioni siano un’ alternativa a tutto questo schifo politico.