Visioni

John Carpenter, sublime (im)moralista

John Carpenter, sublime (im)moralistaJohn Carpenter

Cannes 72 Oggi la consegna al regista della Carrosse d'or alla Quinzaine durante un incontro con il pubblico con la proiezione de «La cosa». Fra i suoi film «Fuga da L.A.» dove la fanta politica del 1996 diventa ora chiaroveggente lettura del presente

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 15 maggio 2019
Usa 2013. Una «grande muraglia» protegge tutto il confine meridionale degli Stati uniti. Un terremoto avvenuto nell’agosto del 2000, e attribuito alla collera divina, ha devastato la California e ridotto Los Angeles a un’isola decrepita piena di «dannati», al largo del Pacifico. Dopo la catastrofe, grazie a numerosi emendamenti della costituzione, il presidente viene investito di carica a vita e di autorità assoluta. Gli States diventano così una sorta di teocrazia militare, provvisti di polizia religiosa e fermamente decisi a impedire che «i terroristi del terzo mondo si impadroniscano di noi». Al momento dell’uscita, nel 1996, Escape from L. A....

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