Cultura

Joyce, con la lingua del fiume

Joyce, con la lingua del fiumeThe Halfpenny Bridge over the River Liffey, Dublin

LUNGO GLI ARGINI / 7 La prossimità della foce rispetto al centro cittadino fa sì che, per dodici ore al giorno, sembra scorrere al contrario. Lo scrittore crea letteralmente, nell’immaginario moderno, quel che oggi è l’Anna Liffey, fluido «river» donna, le cui chiome sono un perenne incontro di acque. Perché questa ossessione? Sono fonte di vita (Liffey » life) ma vanno poi a estinguersi nel mare, disperdendosi. Sono dunque un simbolo anche della morte

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 20 agosto 2022
L’ultima pubblicazione di Joyce è un testo in italiano, che appartiene alla nostra letteratura quanto a quella di tutto il mondo. S’intitola «I fiumi scorrono» e uscì nella rivista Prospettive nel dicembre del 1940, poche settimane prima che l’irlandese si spegnesse in un ospedale di Zurigo. Vi aveva lavorato assieme a Nino Frank, ma il nome di quest’ultimo non poteva uscire perché ebreo, e fu dunque rimpiazzato, nel fascicolo, da quello più rassicurante di Ettore Settanni. Seguiva, quel testo, un altro estratto più famoso dedicato al fiume di Dublino, Anna Liffey, intitolato Anna Livia Plurabella. Erano entrambi la traduzione, o...

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