Visioni

La «canzone» del Festival tra politica, nostalgia e resistenza

La «canzone» del Festival  tra politica, nostalgia e resistenza

Cannes 71 Droni, bianco e nero vintage, musica. Un primo bilancio sulla croisette

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 20 maggio 2018
Nel sole estivo dell’ultimo giorno si aggirano smoking e vacanzieri, gli schermi nel Palais compongono la galleria Instagram del festival che è appena finito. Per valutare questa edizione 71 a distanza ravvicinata, ancora nella «bolla» della Croisette si fa fatica, rimangono una manciata di bei film, Kore-eda, Panahi, Honoré, Spike Lee, Hamaguchi, Serebrennikov… che già per un concorso in qualsiasi festival è un buon risultato. E poi, naturalmente, JL Godard, il suo Livre d’image scompone (le mani!) l’immaginario per reinventarne l’irriverenza e la resistenza. Per gioco proviamo rintracciare qualche refrain nella canzone festivaliera. VINTAGE Non solo «film in costume» ricreano...

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