Commenti
La guerra della memoria contro la storia
Caso Montanari e non solo Per coloro che considerano il 1945 la data della sconfitta di una continuità nazionale, una ricostruzione delle memoria che li trasformi da colpevoli in vittime, significa la possibilità di cancellare le fasi orribili della propria storia. La politica della memoria, quindi, si manifesta programmaticamente come politica contro la storia
Matteo Salvini e Giorgia Meloni – LaPresse
Caso Montanari e non solo Per coloro che considerano il 1945 la data della sconfitta di una continuità nazionale, una ricostruzione delle memoria che li trasformi da colpevoli in vittime, significa la possibilità di cancellare le fasi orribili della propria storia. La politica della memoria, quindi, si manifesta programmaticamente come politica contro la storia
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 10 settembre 2021
«La prima pattuglia russa giunse in vista del campo verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945. (…) Erano quattro giovani soldati a cavallo, che procedevano guardinghi, coi mitragliatori imbracciati, lungo la strada che limitava il campo. Quando giunsero ai reticolati, sostarono a guardare, scambiandosi parole brevi e timide, e volgendo sguardi legati da uno strano imbarazzo sui cadaveri scomposti, sulle baracche sconquassate, e su noi pochi vivi (…) Non salutavano, non sorridevano; apparivano oppressi, oltre che da pietà, da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e avvinceva i loro occhi allo scenario funereo». È possibile mettere in dubbio...