Internazionale
La guerra di Tunisi ai barchini dei migranti
Fermi immagine di un video caricato su TikTok: la Guardia nazionale tunisina aggredisce un barchino di migranti subsahariani
Inchiesta Il 5 aprile 2024 a Sfax la Guardia costiera tunisina ha aggredito un’imbarcazione con 42 persone a bordo: solo 18 sopravvissuti, gli altri deportati in Libia. Così il regime di Saied «gestisce» i flussi migratori, con l’aiuto dell’Europa: navi, addestramento e centinaia di milioni di euro per impedire le partenze
Pubblicato 4 mesi faEdizione del 17 luglio 2024
Lo scorso 19 giugno la Tunisia ha dichiarato ufficialmente la propria Zona di ricerca e salvataggio in mare (Sar), un’area che i paesi comunicano alle Nazioni unite per rendere più efficienti i recuperi delle persone in mare. NEI FATTI, si tratta di un tassello fondamentale per l’Unione europea e i singoli Stati membri, impegnati da anni nel tentativo di esternalizzare le proprie frontiere marittime e affidare a paesi terzi il controllo del fenomeno migratorio. Nel corso degli anni Bruxelles e l’Italia in particolare hanno fornito mezzi, equipaggiamenti e tenuto corsi di formazione alla Garde nationale tunisina, il corpo securitario che...