Italia
La memoria non va in cenere
Resistenza La «mancata sepoltura» di Rosario Bentivegna e di Carla Capponi interroga l’inquieto rapporto tra la città e i suoi figli partigiani. La storia dei Gap «divide», ma per scegliere da che parte stare non servono lapidi
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2012/11/12/28storie partigiani 001 – Aleandro Biagianti
Resistenza La «mancata sepoltura» di Rosario Bentivegna e di Carla Capponi interroga l’inquieto rapporto tra la città e i suoi figli partigiani. La storia dei Gap «divide», ma per scegliere da che parte stare non servono lapidi
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 27 settembre 2014
Rosario Bentivegna, medaglia d’argento al Valor Militare e comandante partigiano del Gruppo d’Azione Patriottica “Carlo Pisacane” di Roma non avrebbe voluto essere sepolto in alcun cimitero. Lo lasciò scritto nelle sue «Disposizioni in caso di mia morte» conservate ancora oggi da Patrizia Toraldo di Francia, sua compagna di vita per 38 anni. Alle persone che «mi hanno amato e che ho amato» lasciò scritto «Non mettetemi dietro una lapide». Tanto meno avrebbe pensato ad un monumento o una targa celebrativa, lui che fulminava con lo sguardo chiunque lo chiamasse “eroe”. «Io credo solo -ripeteva quasi pedagogicamente- che in alcuni momenti...