Visioni
La nostra realtà in un futuro distopico
Cannes 72 Alla Quinzaine des Realisateurs «The Halt» di Lav Diaz storia fantascientifica sulle Filippine del 2034. Nel Paese asiatico si riflette l’epoca coloniale, il presente sovranista e neoliberista, i dittatori di ieri e oggi
Una scena dal film di Lav Diaz «The Halt»
Cannes 72 Alla Quinzaine des Realisateurs «The Halt» di Lav Diaz storia fantascientifica sulle Filippine del 2034. Nel Paese asiatico si riflette l’epoca coloniale, il presente sovranista e neoliberista, i dittatori di ieri e oggi
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 23 maggio 2019
Cristina PiccinoCANNES
Filippine, un futuro non troppo lontano: è il 2034, il sole ha smesso di sorgere dopo una violenta eruzione di un vulcano, la terra vive in una notte senza fine come la pioggia che la ricopre. Questa Manila somiglia alla Los Angeles di Blade Runner anche se non ci sono «replicanti» che parlano sui muri, solo uccelli-droni usati per controllare la popolazione, a caccia di potenziali nemici, e ragazze a pagamento che divengono robot senza cuore, senza un gesto di affetto, allenate all’ indifferenza. L’esercito è ovunque, arresta, uccide, gli obiettivi sono i poveri, le comunità a «rischio», i preti...